“C’è la necessità di vera politica di sviluppo. Va stipulato un nuovo patto di ‘rinascita’ tra la Regione, lo Stato e l’Ue per salvare la Sardegna. Un patto con un concreto e dettagliato crono-programma degli interventi e degli obiettivi, monitorato da una ‘Autorità’, un ristretto organismo misto istituzionale, economico e sociale”.

Lo sollecita il senatore di Campo progressista Luciano Uras che registra “purtroppo, da parte della Regione a cui spetta l’iniziativa in forza di legge e anche per specifico mandato del Consiglio Regionale, una preoccupante rassegnazione”.

“Noi come Campo progressista – Sardegna poniamo il tema a tutto il centrosinistra e alle forze identitarie dell’autonomia, del sardismo ed indipendentiste – propone – l’autogoverno responsabile è una conquista faticosa e richiede iniziativa politica ma anche coraggio nella ricerca e sperimentazione di una nuova economia. Su questi temi chiederemo l’apertura di un immediato confronto con il Pd, anche in relazione alle prossime scadenze elettorali”.

Secondo Uras, infatti, “la Sardegna è ormai da decenni investita da un processo di desertificazione dell’attività industriale che non ha pari nella storia. Sulcis-Iglesiente e Medio Campidano sono tra le province più povere del Paese. Il Nuorese è un’isola nell’isola, emarginato dalle attività pubbliche, colpito nelle sue ambizioni di produttività industriale e lasciato nelle difficoltà nella ricostruzione delle attività tradizionali, agro-pastorali. La proiezione dell’andamento demografico ci descrive una Sardegna in progressivo e preoccupante spopolamento. Un territorio vasto, di grandissimo pregio paesaggistico e naturalistico investito da un processo di desertificazione pericolosissimo. Basti pensare che in meno di 50 anni rischiamo di perdere il 30% della popolazione”.