Il senatore di Campo progressista Luciano Uras all’attacco della Giunta regionale sulle servitù militari: “Vorremo conoscere la posizione politica della Giunta, il livello di gradimento delle formazioni politiche che ancora la sostengono attorno al progetto di sblocco dei rapporti istituzionali su queste questioni. Vorremo sapere se la Giunta ha un progetto in questa materia. Ad oggi vediamo comportamenti incerti. Inerzia. Cosa pensa di fare la Giunta in ordine alle disponibilità su cui si è impegnato il Governo e il ministero della Difesa. Sarebbe utile saperlo”.
Uras ricorda “le recenti attività della Delegazione Parlamentare Nato”, della quale fa parte, e l’approvazione nel corso della manovra finanziaria di assestamento, di un ordine del giorno col quale il Governo si è impegnato a stipulare un’intesa Stato-Regione, “finalizzata alla progressiva riconversione dei beni patrimoniali e demaniali dismessi dalle originarie attività statali (ex art.14 Statuto Speciale), anche dal comparto della Difesa, al fine di utilizzare tale patrimonio a fini culturali, economico-produttivi e sociali, anche tramite progetti realizzati dagli enti locali e in co-finanziamento con altri soggetti pubblici e privati. In particolare l’intesa dovrà provvedere: al trasferimento al patrimonio del comune di Cagliari dell’ex Casa Circondariale di Buoncammino (nel rispetto dell’articolo 14); alla razionalizzazione e riduzione progressiva delle servitù militari nel territorio sardo; alla promozione e realizzazione di applicazioni innovative ed ecosostenibili nell’ambito delle attività delle Forze Armate e dei programmi di competenza del ministero della difesa”. Secondo Uras vi è una “responsabilità di una politica regionale assente, incapace di attivare con lo Stato una sede vera di discussione e accordo. La II conferenza nazionale sulle servitù militari è stata per la Sardegna un fallimento – sottolinea Uras – una occasione invece per Friuli e Puglia”.