Via Roma pedonale. Che se ci pensi, come ho scritto giorni fa, è bellissimo. E infatti mi piace. Poi guardi come questa idea viene concretizzata e cominciano i dubbi.
Se la lasci così senza metterci nulla, tipo spianata da duello western, magari con le balle di fieno che rotolano, senza animarla, arredarla, fai la solita caddozzata cagliaritana, le classiche decisioni senza capo nè coda. Come le ciclabili senza promozione ed educazione quando vennero create. Come tante altre cose cominciate e poi abbandonate.
Il tasinanta è azione politica-sociale-economica, ideologia che piace a tutti. Le cose a metà, gli incompiuti, l’approssimazione.
Si dovrebbe riuscire a promuovere e vendere uno spazio pubblico, attrarre persone e opportunità nuove, idee e voglia di animare. Magari, pure, inaugurarlo anzichè lasciare quattro bruttissime fioriere a obbligare, stile sovietico, la sua pedonalizzazione (ci mancavano solo le mitiche transenne riciclate dai concerti dei Tazenda).
Che si potrebbe fare di via Roma car-free? Un (ennesimo) mercatino? Un festival musicale? Una cena da guiness de primati? Un evento per celebrare lo spazio riacquisito dalla cittadinanza? Una festa del mare? Un torneo sportivo notturno? Un concerto lirico?
Non so, io la butto là. Invece l’assenza di marketing politico è preoccupante.
Lasciarla così non ha proprio senso.
Nicola Montisci, giornalista