“E’ stato mortificante, ero terrorizzata. Non riuscivo a smettere di piangere. Ancora oggi ho il suo viso stampato in testa. Voglio solo che non la passi liscia”. Lo dichiara la vittima delle molestie dello scorso ottobre su un autobus, quando un uomo si masturbò vicino lei. La procura di Torino aveva chiesto l’arresto, ma il gip si era opposto affermando che non era violenza sessuale ma atti osceni. “Un atteggiamento del genere non si può giustifica – dice – Lasciandolo libero gli hanno permesso di rifarlo”.
“Intorno a me sull’autobus c’era la completa indifferenza. Lo hanno visto in faccia. Ma nessuno ha detto niente”, aggiunge la torinese importunata. “Nonostante il pullman fosse quasi vuoto – racconta – questo ragazzo si è messo in piedi proprio vicino a me. Mi stava attaccato. Credevo che volesse rubarmi la borsa e mi sono spinta verso il finestrino. Ero terrorizzata”.
Molestie su bus, permesso rifarlo
Donna, 'è stato mortificante, atteggiamento non si giustifica'