Quando il caldo brucia, che fa male respirare
Quando l’aria pesa e l’odore punge ormai
Quando soffia quel maestrale presagio di sventura
Quando il fumo è denso ormai, non può essere un sospetto
Quando le sirene, si rincorrono veloci
Quando sulla testa ronza un suono di speranza
Fate presto per pietà, sta bruciando la mia casa
Fate presto miei eroi, sta morendo tanta vita
Est unu tzerriu de aggiudu
Quanto male fa il pensiero che sia tu
Che con cieca crudeltà, ha acceso quella miccia
Non può essere economia, cancellare una foresta
Non può essere una vendetta, far del male a casa tua
E quegli animali con una fine tanto atroce
Quanto male mai, hanno arrecato a te
E quegli occhi nella notte, ti faranno compagnia
Perché spero che la pace, tu non la ritrovi mai
T’ Ollu intenti tzerriendi aggiudu
“Quando brucia la mia casa”
Questo è il testo di un brano di Claudia Aru, che racconta le sensazioni che si provano durante un incendio. La cantante villacidrese, infatti, diverse volte nella sua vita, ha vissuto i terribili momenti che accompagnano una comunità circondata dal fuoco.
Ore di attesa estenuanti e apparentemente infinite, in cui il senso di frustrazione e impotenza, si mischia alla rabbia e alla disperazione. Quella degli incendi è, per Claudia, una piaga infamante e terribile che ogni anno si ripresenta con la stessa crudeltà e con le stesse ripetitive dinamiche: si aspetta il caldo più terribile, l’arrivo del maestrale e si scatena la follia di mani irresponsabili che spesso per vendette, ritorsioni, far posto a nuovo terreno edificabile o semplicemente svago criminale di persone ignoranti e senza scrupoli, danno sfogo alla loro malignità repressa.
Poi si attende l’arrivo dei canadair che accendono la speranza di un intervento più efficace. Un altro aspetto che sottolinea è l’uccisione di centinaia di animali innocenti, condannati alla fine più atroce che si possa immaginare e questo è un aspetto non sempre messo in evidenza, ma che va sottolineato per fare luce sulla crudeltà senza alcuna logica accompagnatrice di questi gesti scellerati.
Un ringraziamento va ai Vigili del Fuoco e ai volontari che rischiano ogni giorno la vita per svolgere questo difficile e rischioso lavoro.
“E allora proviamo con la musica – conclude Claudia Aru – che a volte genera dibattiti e arriva più lontano della politica, sperando che serva, sperando che sia d’aiuto”.