Nessuna concessione di incremento volumetrico nella fascia dei 300 metri dal mare, incentivi ai Comuni per adeguare i Puc al Ppr, indirizzi precisi per promuovere piani di riassetto idrogeologico ed urbanistico con l’obiettivo di adattare i territori costieri ai cambiamenti climatici: sono le correzioni più importanti che Legambiente propone di apportare al disegno di legge urbanistica della Giunta Pigliaru.
“Il testo – ha ammesso la presidente Annalisa Colombu – rappresenta sicuramente un passo avanti, tuttavia rischia di compromettere una serie di punti fermi già raggiunti, noi proponiamo una serie di modifiche a partire da due direttrici fondamentali: protezione del sistema costiero e riqualificazione urbanistica, ambientale ed energetica del patrimonio edilizio esistente”.
“Grazie al piano paesaggistico regionale, la Sardegna è la regione che si è dimostrata più ferma nella tutela delle coste – ha osservato il vicepresidente nazionale di Legambiente, Edoardo Zanchini, oggi a Cagliari per illustrare un prospetto di revisione al dl della Giunta – per questo l’attenzione a livello nazionale è molto alta”. Ma, in base all’ultimo rapporto Ispra, ricorda Zanchini, “l’Isola è al quarto posto in Italia per consumo pro capite del suolo nel rapporto territori-residenti. Ciò vuol dire che una legge urbanistica è quanto mai necessaria”.
Gli articoli del dl Erriu che secondo Legambiente presentano le maggiori criticità sono il 31 (sui 300 metri), e soprattutto il 43 “che lascia un’ampia discrezionalità, attraverso gli accordi di programma, tale che si potrebbe arrivare a realizzare nuovi complessi edilizi in aree oggi di pregio”. Nei 300 metri, in particolare, l’associazione è contraria a qualsiasi incremento volumetrico e aumento del carico antropico delle strutture ricettive.
Al limite, aggiunge Zanchini, “si potrebbe prevedere la sola realizzazione dei volumi strettamente necessari all’adeguamento alle normative tecnologiche, di sicurezza, di ammodernamento ed efficientemente energetico”. Secondo il presidente del coordinamento scientifico di Legambiente, Vincenzo Tiana, “la nuova legge urbanistica dovrà disegnare il futuro della Sardegna, per questo dovrà introiettare accordi sul clima firmati dall’Italia a Parigi, e quindi aumentare la protezione dei terreni costieri”.