Giuseppe Pellicanò voleva “sopprimere il proprio (intero) nucleo familiare”, ma era “ben consapevole del pericolo a cui esponeva gli altri residenti del palazzo e terzi e nonostante ciò ha deciso di agire”. Lo scrive il gup Chiara Valori nelle motivazioni della sentenza con cui il 19 giugno scorso ha condannato all’ergastolo l’ex pubblicitario, accusato di strage e devastazione per avere svitato, nel giugno dell’anno scorso, il tubo del gas dell’appartamento di via Brioschi a Milano in cui viveva insieme alla compagna e alle sue due bimbe, provocando così una esplosione che ha ucciso la donna e una coppia di giovani marchigiani vicini di casa. Secondo il gup, il 52enne “era perfettamente consapevole delle conseguenze estremamente lesive” dell’esplosione da lui provocata nella palazzina e “del pericolo che avrebbe provocato almeno per i residenti dell’intero edificio”.
Con scoppio voleva uccidere famiglia
Motivi condanna ergastolo, per caso non ci furono altre vittime