Sulle 1.688 imprese del settore moda in Sardegna, 1.212 (il 71,8%) sono artigiane: micro e piccole imprese attive nel tessile, abbigliamento e calzaturiero che danno lavoro a 1444 addetti. Sono gli ultimi dati rilevati dall’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI (fonte UnionCamere 2016-2017): una piccola ma consolidata e vivace economia regionale che per il 23,6% si occupa della produzione di abbigliamento, per il 13,8% di quella dei filati e per il 5,6% della lavorazione della pelle.
Tra gli altri settori il 20% è coperto dalla produzione di gioielli e monili mentre altre lavorazioni coprono la restante percentuale. Anche tra gli addetti dell’artigianato, il 43% si concentra tra tessile (20,2%), abbigliamento (17,6%) e articoli in pelle (5,2%). Tra le province, 511 imprese artigiane, operano in provincia di Cagliari, 399 in quella di Sassari, 218 a Nuoro e 84 a Oristano. “Un settore, quello della moda, di grande eccellenza e tradizione, anche nella nostra regione – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – fatto di una vasta rete di piccoli artigiani, che dal disegno al taglio realizzano capi e oggetti unici”.
Nel 2016 le esportazioni sarde del settore moda sono cresciute del 21,3% vendendo i prodotti fuori Italia per 25,4 milioni di euro. I mercati: Tunisia (12,3%), Francia (12,0%), Germania (11,0%), Hong Kong (6,4%), Regno Unito (5,7%), Stati Uniti (5,5%), Russia (4,8%), Paesi Bassi (4,6%), Svizzera (4,5%) e Cina (3,2%). La spesa media mensile delle famiglie sarde per articoli di abbigliamento e calzature è di 77,1 euro al mese, equivalenti a 926 euro all’anno.
Nell’isola, durante la crisi (2008-2016) il 51,7% delle merci contraffatte sequestrate erano del settore moda con un valore stimato di abbigliamento, accessori, orologi, calzature e occhiali contraffatti sequestrati di oltre 22 milioni di euro. “La moda è uno dei settori più esposti alla contraffazione – prosegue il presidente Matzutzi – i falsi made in Italy e made in Sardegna, arrecano danni pesantissimi che sottraggono lavoro e business”.