“Noi albergatori siamo unità produttive, creiamo occupazione e ci attiviamo per portare turisti, soprattutto esteri, che spendono sul territorio e fanno sviluppare l’economia. Chi ospita i migranti, ha fatto una scelta diversa, e già riceve soldi dal Ministero dell’Interno, ma questa attività fa si che quelle strutture possano essere paragonate a convitti, è ben lontano dal concetto di turismo”.

Lo afferma Carlo Amadduzi di Asshotel Confesercenti Sardegna in merito alle polemiche sulla norma introdotta con la legge del Turismo. “La speranza è che in questi giorni si parli prevalentemente di contenuti della legge che regolamenta un comparto così importante, e che non prevalga la polemica nata dall’esclusione delle strutture ricettive che ospitano i migranti – afferma Gian Battista Piana, direttore Confesercenti Sardegna – Anche perché si parla di un diverso tipo di ricettività. Una turistica e una assistenziale.

L’una scelta esclude l’altra per forza di cose – afferma – Perché se di finanziamenti alla crescita del turismo si tratta, a quella destinazione devono essere rivolti prevalentemente, proprio perché il turismo porta indotto”. Sandro Salerno, presidente Assoturismo Confesercenti Sardegna, infine, ritiene che in generale la nuova legge sia “un punto di partenza ma non di arrivo, per governare l’industria turistica regionale e per poter avviare un processo di riorganizzazione dell’offerta e della Destinazione Sardegna”.