“Se ogni anno 50mila sardi donassero il sangue due volte, questo consentirebbe di raggiungere quota 100mila sacche e raggiungere così l’autosufficienza”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità Luigi Arru, in occasione di “Raduni del cuore”, iniziativa dell’associazione ThalassaAzione che oggi ha fatto tappa in Consiglio regionale parcheggiando l’Autoemoteca sotto il palazzo di via Roma.
A donare il sangue, tra consiglieri e dipendenti degli uffici, sono stati in 15. In un incontro convocato dalla presidenza del Consiglio, Gianfranco Ganau ha ricordato “la carenza storica di sangue in una Regione costretta a importarne 30mila sacche all’anno” e che “basterebbe l’1% di donatori in più per raggiungere l’autosufficienza”.
Complessivamente, delle circa 80mila sacche raccolte ogni anno, “50mila servono per i 1050 talassemici dell’Isola – ha aggiunto il presidente di ThalassAzione, Ivano Argiolas – dei 1050, circa 520 sono curati all’ospedale microcitemico di Cagliari”. La Sardegna – ha fatto notare il presidente regionale dell’Avis, Antonello Carta – è tra le prime sette regioni per numero di donatori”. Con una caratteristica: l’età media dei donatori è la più bassa d’Italia. E Cagliari contribuisce alle donazioni con circa 22mila sacche l’anno.