alluvione-sardegna-crollo-nel-nuorese-19-rinvii-giudizio

Un nuovo processo si aprirà per il crollo del ponte sul Rio Sologo a Galtellì (Nuoro), durante l’alluvione Cleopatra che nel novembre 2013 provocò 19 morti in Sardegna.

Il Gup del tribunale di Nuoro Tommaso Bellei ha rinviato a giudizio 19 persone, tra amministratori locali, tecnici, responsabili della Protezione civile e del Corpo Forestale, accusati a vario titolo di aver provocato il crollo del ponte. Il giudice ha accolto le richieste del Pm Giorgio Bocciarelli e chiesto il non luogo a procedere nei confronti del sindaco di Galtellì Giovanni Santo Porcu e del tecnico Mauro Pasolini. Accolte anche queste ultime due richieste da parte del Gup.

Si tratta del terzo filone di inchiesta per l’alluvione Cleopatra nel Nuorese dove sono in corso altri due processi: il primo per la morte del poliziotto Luca Tanzi con il crollo del ponte di Oloè sulla provinciale Oliena-Dorgali e l’altro per la morte dell’anziana Maria Frigiolini a Torpé intrappolata in casa e travolta dall’esondazione della Diga Maccheronis.

Sono oltre 70 gli imputati dei due processi, una decina dei quali in comune per entrambe le inchieste. I loro nomi ora ritornano nel nuovo troncone per il crollo del rio Sologo. Figurano, ancora una volta, il consigliere regionale del Pd Roberto Deriu (allora presidente della Provincia di Nuoro), il comandante provinciale e il direttore generale del Corpo forestale, rispettivamente Gavino Diana e Carlo Masnata, e Anna Maria Pirisi, dirigente della Forestale di Nuoro.

Gli altri imputati sono: gli ex assessori provinciali di Nuoro alla Protezione civile Franco Corosu e Paolo Porcu, il responsabile per la Provincia della protezione civile Paolo Marras, i dirigenti provinciali Antonio Gaddeo e Maria Lucia Fraghì, e i dirigenti del Consorzio di bonifica della Sardegna, gli ingegneri Antonio Madau, Ignazio Lampis e Sebastiano Bussalai. La prima udienza del processo è stata fissata per l’11 ottobre.