Udienza fiume in tribunale a Lanusei per il processo sui cosiddetti ‘veleni’ di Quirra, dove davanti al giudice monocratico Nicole Serra hanno sfilato cinque testi dell’accusa.
Drammatico il racconto di Eligia Augus, l’anziana di 72 anni, residente a Quirra, nella frazione di Villaputzu, che ha rievocato i casi di cancro contratti dalla sua famiglia, composta da marito e quattro figli allevatori. “Ho perso due figli, uno per tumore alle ossa e l’altro al cervello – ha detto – io stessa e gli altri due figli ci siamo ammalati di cancro e sono sempre in cura. Vedevo provenire dal poligono delle nubi altissime a forma di fungo – ha proseguito la donna – I miei figli da piccoli cercavano di acchiappare le scintille. Nella zona c’erano pezzi di lamiera abbandonati, residuati di attività militari. Gli agnelli spesso nascevano malformati. Dai nostri animali producevamo latte che andava al commercio”.
Anche il secondo teste, Luigi Aliberti, che lavorava come magazziniere al poligono e raccoglieva i residui di proiettili e bombe esplose, a suo dire senza protezioni, ha raccontato di essersi ammalato di cancro nel 2006 e di essere ancora in cura. Di tutt’altro tenore la testimonianza del tenente colonnello Giorgio Rubio, ancora in servizio nel poligono. Secondo il militare la responsabilità è tutta dei pastori, che senza autorizzazioni per anni sono entrati nella zona interdetta. Per la prima volta dall’inizio del processo, oggi ha chiesto di fare una dichiarazione spontanea uno degli otto militari imputati. Si tratta dell’ex comandante del poligono di Perdasdefogu Paolo Ricci.
L’ufficiale ha tenuto a precisare che l’ultimo missile Milan fu lanciato nel poligono a novembre del 2000. “Una circostanza – ha spiegato – che potrà essere confermata dai capi di Stato maggiore”. L’accusa però sostiene tutt’altro: il periodo contestato per il disastro ambientale va infatti dal 2004 al 2010. Insieme a Ricci, sono alla sbarra altri comandanti che hanno guidato il poligono dal 2004 al 2010, Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni e Carlo Landi, e i comandanti del distaccamento dell’Aeronautica di Capo San Lorenzo, Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon, tutti accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri perché non avrebbero interdetto al pubblico le zone a rischio. L’udienza è stata aggiornata al 29 settembre prossimo.