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“Un emendamento frettoloso e approvato in modo improprio non va certo a rovinare tutto quello che c’è di buono, e cioè il fatto che oggi il Consiglio regionale ha licenziato una legge che la Sardegna del turismo aspettava da 33 anni”.

Così il governatore Francesco Pigliaru sull’emendamento presentato dall’opposizione, e passato col voto segreto, che preclude l’accesso agli incentivi turistici alle strutture che si occupano di accoglienza ai migranti. “Fin d’ora – annuncia – lavoriamo perché sia cancellato e sostituito”. D’altra parte, sottolinea, “i soldi per il turismo devono andare a sostenere l’attività turistica e quando le strutture fanno altro, che si tratti di migranti o di altre attività non strettamente turistiche, sorge un problema che va normato adeguatamente”.

Tuttavia, precisa Pigliaru, “il tema è serio e non può e non deve essere affrontato con poche righe passate con la modalità inaccettabile del voto segreto e concentrate solo sul problema di persone nei confronti delle quali abbiamo il dovere dell’accoglienza”.

In ogni caso, assicura il presidente, “siamo consapevoli di dover superare il prima possibile la formula di un’accoglienza che trasforma, anche se temporaneamente, gli alberghi in strutture ricettive per i migranti: va sostituita con una modalità diffusa, in accordo con i sindaci, per riuscire nel necessario percorso di integrazione”. Questo però, ribadisce, “è un passaggio graduale che va affrontato con una normativa adeguata alla complessità del problema, cosa che ci impegniamo a presentare in breve tempo”.