Prime schermaglie in Aula tra maggioranza e opposizioni in attesa della battaglia sulla Finanziaria 2017 da 7,6 miliardi di euro il cui iter è cominciato oggi in Consiglio.
Pomo della discordia la "correzione" della Manovra 2016 dopo la bocciatura del disavanzo tecnico di 31,5 miliardi da parte della Corte Costituzionale e la successiva censura del Governo. Nonostante l'astensione del consigliere del Pds Pier Mario Manca, che ha parlato di "superficialità" e di "ruolo del Consiglio mortificato", il provvedimento è stato approvato con 30 voti favorevoli e solo due contrari, gli esponenti del Pd'Az.
Forza Italia, Riformatori, Udc e Fdi hanno preferito astenersi, non risparmiando però critiche all'indirizzo dell'assessore della Programmazione, Raffaele Paci, che ha fatto un mea culpa confermando l'errore, sottolineando tuttavia che si tratta di "un tema complesso di interpretazione della norma, all'interno della quale c'era la possibilità di applicazione del disavanzo tecnico. Non abbiamo prodotto spesa in più, ma abbiamo ridotto le spese per le rate di interesse dei mutui", ha chiarito. Il primo ad attaccare è stato il capogruppo Fi Pietro Pittalis. "Non si tratta di un'operazione di routine perchè state riscrivendo la Finanziaria 2016. Avremmo potuto presentare mille emendamenti, ma siamo stati responsabili perchè è urgente che entri subito in Aula la manovra – ha spiegato – Questo non ci esima dal dare un giudizio negativo sull'operato di questa Giunta: prima ve ne andate meglio è". Di "fallimento" della maggioranza ha parlato anche il capogruppo dell'Udc Gianluigi Rubiu. "La Corte Costituzionale ci dice che il disavanzo tecnico è un vero e proprio disavanzo – ha detto da parte sua il capogruppo del PdS Gianfranco Congiu – e questo palesa un errore clamoroso del legislatore nazionale".