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La Uil sulla fiera campionaria: "La fiera dell'inadeguatezza politica".Lo afferma UILTuCS che rappresentano i dipendenti del Centro Servizi Promozionali per le Imprese e dell’ex Ente Fiera.
 
La primavera oltre che le rondini, porta sempre queste polemiche sterili pre Fiera Campionaria. Più che dire che la Fiera Campionaria non risponde più ai tempi moderni, va detto che manca da tempo un serio piano di rilancio dell'attività fieristica e dell'Ente; questo è il vero punto.
 
Come non si capisce ancora cosa si vuol fare dei 10 ettari del quartiere fieristico. I problemi oggi sono raddoppiati dopo la chiusura dell'Ente Fiera con la sua incorporazione nel Centro Servizi Promozionali Per Le Imprese, sempre della Camera di Commercio; tanto fare per poi esser di nuovo al punto di partenza.
 
E' da anni che come sindacati denunciamo la situazione disastrosa, l'indeterminatezza e l'inadeguatezza sul governo l'Ente. Non ci ha ascoltato nessuno e forse erano necessarie iniziative sindacali eclatanti e di impatto che avrebbero scomodato i più.
 
Forse, dato il fallimento che oggi si registra, è arrivato il momento di portar nel Centro Servizi, nuove competenze manageriali all'altezza delle sfide, fuori dalle solite nomine.
 
I risultati sono agli occhi di tutti; un lento declino che oggi getta ombre sul futuro del Centro Servizi per Le Imprese. Abbiamo incontrato la Dirigenza del Centro Servizi per le Imprese che denuncia di essere senza alcun potere e senza un Direttore a tempo pieno, con l’impossibilità di nominare un manager all’altezza del compito.
 
Abbiamo incontrato De Pascale, che ci ha comunicato che la Camera di Commercio non è la sede appropriata per parlare del Centro Servizi Per Le Imprese e che questo ha tutti le autonomie e gli indirizzi utili per un suo rilancio; siamo davanti ad uno scarica barile inaccettabile.
 
Che si dicano con chiarezza le intenzioni, i progetti e le ricadute, e che nella discussione non siano estromesse le Organizzazioni Sindacali; tra gli attori della vicenda ci sono anche i lavoratori e le Organizzazioni Sindacali. I lavoratori hanno già rinunciato ad un pezzo di salario integrativo in favore di un rilancio delle attività che però non è mai arrivato.
 
 
Cristiano Ardau, Segretario Generare Uil Sardegna