Già il prossimo mese di aprile la guardia costiera libica potrebbe cominciare a pattugliare le proprie acque sulle prime motovedette consegnate dall'Italia. Si tratta complessivamente di dieci mezzi (sei attualmente in Tunisia e quattro in manutenzione in cantieri italiani) che serviranno ad attuare un contrasto più efficace alle partenze di migranti. Di questo si è parlato oggi a Roma, dove si è svolta la prima riunione del Comitato misto per l'attuazione del Memorandum italo-libico. Restano tuttavia gli interrogativi legati alle condizioni del Paese nordafricano, ancora dilaniato da conflitti interni e lontano dalla stabilizzazione, col Governo Serraj che fatica a trovare legittimazione e l'escalation di violenze nella Mezzaluna petrolifera. Si prova ad accelerare, dunque, sull'applicazione dell'intesa sottoscritta lo scorso 2 febbraio dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e dal primo ministro libico Fayez al Serraj. Il memorandum prevede infatti che l'Italia dovrà fornire "supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l'immigrazione clandestina". In pratica Roma dovrà dare alle autorità libiche mezzi adatti a pattugliare il mare, così come avvenne tra il 2009 ed il 2010 con la consegna di sei motovedette della Guardia di finanza, in seguito al Trattato d'amicizia firmato nel 2008 tra Silvio Berlusconi e Muhammar Gheddafi. Proprio tre di quelle sei motovedette sono ora in riparazione e verranno a breve affidate ai libici insieme ad altre sei che si trovano in Tunisia. La consegna è subordinata alla conclusione della seconda fase di addestramento – prevista per la fine del mese – degli 89 ufficiali e sottufficiali libici che si sono formati a bordo delle navi della missione Eunavformed. Nel corso della riunione di oggi del Comitato misto, fa sapere il Viminale, si è deciso di stringere i tempi "per dare risposte rapide alle necessità più urgenti". È stata così anticipata l'istituzione di un gruppo incaricato di definire le iniziative di sviluppo rivolte alle regioni più colpite dall'immigrazione irregolare, nonché la necessità di coinvolgere attivamente le autorità locali nell'attuazione concreta del Memorandum, attraverso incontri in via di programmazione. Sono i numeri degli sbarchi ad evidenziare la necessità di fare presto: 15.852 i migranti giunti quest'anno, il 67% in più rispetto al 2016 che alla fine si è rivelato l'anno record, con 181mila arrivi. Senza un freno, con la bella stagione si intensificheranno le partenze mettendo in ulteriore difficoltà il sistema d'accoglienza che si trova a gestire già 173.973 persone.
Migranti, in primavera prime motovedette Italia a Libia
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