Ancora una sconfitta, la seconda di fila, e ancora una delusione. Domenica scorsa con l'Inter la causa dei musi lunghi a fine partita era stata la goleada (amarezza quasi ridimensionata alla luce del sette a uno rifilato da Icardi, Banega e Gagliardini all'Atalanta). Questa volta è stata la beffa: il Cagliari ha preso il gol della sconfitta in pieno recupero. Per giunta dopo aver sfiorato due volte i gol del vantaggio prima con Sau e poi con Barella. Ed è sembrato di rivedere quello che era accaduto a dicembre con il Pescara. Con gli attaccanti – all'Adriatico Caprari e al Franchi Kalinic – pescati liberi davanti al portiere all'ultimo assalto. Sempre al 92'.
In Abruzzo il Cagliari ci aveva rimesso due punti (era in vantaggio grazie alla rete di Borriello), ieri solo uno. Poca roba, ma al Cagliari avrebbe fatto tanto piacere per dimenticare i cinque gol con l'Inter. E per arrivare alla partita di domenica prossima con la Lazio un po' più sereno. Per il resto non è che in classifica la situazione cambi più di tanto. Anzi, non cambia proprio, Le ultime tre hanno perso ancora. E la distanza con la terzultima, il Palermo, rimane di sedici punti. L'unica differenza è che ora la partite da giocare sono dieci, con trenta punti a disposizione. Come dire: se già c'erano pochi problemi per la salvezza, ora ce ne sono ancora di meno.
Confermati i progressi per quanto riguarda la guarigione dal mal di trasferta: pur lasciando spesso pallone e campo alla Fiorentina, il Cagliari ha retto bene in fase difensiva. Salvo perdersi nell'ultimo decisivo raid toscano. E quando si è spinto in avanti è stato più incisivo e pericoloso del solito. Ora la squadra di Rastelli aspetta al Sant'Elia la Lazio. Altra gara molto "scivolosa": da un lato c'è la voglia di trovare subito il riscatto. Dall'altro c'è la necessità di fare attenzione: i biancazzurri. insegna la gara d'andata, hanno gioco e potenziale per punire chi si sbilancia troppo.