L'opposizione boccia la nuova composizione della Giunta Pigliaru – i quattro nuovi assessori hanno giurato questa mattina in Consiglio – e non risparmia critiche sulle fratture in maggioranza che hanno caratterizzato questo rimpasto e sulle azioni portate avanti finora dall' esecutivo: "snnunci", sintetizza il capogruppo Fi Pietro Pittalis. Nel frattempo il PdS sprona gli alleati: "ritroviamo le ragioni per stare insieme, noi ci siamo".
"Non ho sentito soluzioni per uno dei problemi della Sardegna – attacca Pittalis, che ha anche chiesto di mettere a disposizione dell'Aula le lettere di dimissioni degli ex assessori Morandi e Firino – C'è invece la tecnica degli annunci. Avete proseguito su questo filone e oggi state ripetendo un copione. Siamo di fronte alla politica che produce un elefantismo della Regione ben peggiore del centralismo romano".
E mentre i capigruppo della maggioranza hanno salutato con favore il rimpasto, sollecitando uno scatto in avanti sulle riforme, rilanciando il confronto con lo Stato e ricordando il vincolo di mandato per i componenti della Giunta, il Partito dei Sardi, con il capogruppo Gianfranco Congiu, richiama le ragioni dello scontento del partito rispetto al rimpasto. "Nella sommatoria delle cose fatte che ricaduta c'è stata nella società sarda? – si chiede l'alleato del centrosinistra – Dove è finito il principio di perequazione per le zone interne? Noi siamo alleati e vorremmo creare luoghi di elaborazione, ma questa maggioranza è capace di ritrovarsi davanti ad un progetto condiviso?". Nel centrodestra non è mancato qualche distinguo: Angelo Carta, capogruppo del Psd'Az, non ha attaccato a testa bassa il governatore né la sua squadra, ma ha sollevato il tema della questione morale, citando l'intervista rilasciata 36 anni fa da Enrico Berlinguer ad Eugenio Scalfari.
"Riuscire a ricomporre la frattura tra la politica e il popolo darà un senso alla legislatura – spiega Carta – Occorre fermare una piovra maledetta che vuole impossessarsi dalla Sardegna. Bisogna bloccare gli squali che non vengono da fuori. Gli assessorati non si trasformino in una 'cosa loro' ma siano la casa di tutti i sardi". Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori, ha replicato a Pigliaru sul confronto con lo Stato: "dire che questa Giunta è stata da baluardo nei confronti del Governo a me fa sorridere – polemizza l'esponente dell'opposizione – Piuttosto non siamo stati all'altezza e non abbiamo risposto agli interessi di questa Isola maltrattata".
"Rimangono ancora aperti i problemi interni alla maggioranza – ribadisce Gianluigi Rubiu, capogruppo Udc – Mancano due anni alla fine del mandato e speriamo che ci sia qualche possibilità di riscatto". Divisi i Rossomori, con Paolo Zedda, sempre più vicino al rientro in maggioranza, che ha puntato sulle priorità di fine legislatura, ed Emilio Usula, che ha invece stroncato "il restauro della Giunta logorata da troppe tirate di giacchetta: quella dei Rossomori è una bocciatura di contenuti e nel metodo per questa Giunta che si è allontanata dalle promesse fatte in campagna elettorale".