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Cgil, Cisl e Uil si mobilitano per scongiurare la chiusura dell'ospedale Marino di Cagliari, come previsto nella Finanziaria 2016 della Regione. Il ridimensionamento è già iniziato in alcuni reparti e così i dipendenti sono scesi in piazza al Poetto, davanti alla struttura, per sollecitare uno stop a questo processo. Per i sindacati la struttura è "essenziale" non solo per Cagliari e Quartu, ma anche per il Sarrabus e tutta la costa del sud-est dell'Isola: "un'eccellenza per tutta la Sardegna se si pensa alla camera iperbarica e al pronto soccorso che eroga più di 22mila prestazioni l'anno".

Inoltre la Uil, con Guido Sarritzu, segretario territoriale Fp, lancia un appello all'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru: "Apra una nuova stagione di confronto sindacale sulla sanità perché vogliamo farci parte attiva del processo di cambiamento. Vogliamo anche noi eliminare gli sprechi ma non possono essere i cittadini e i lavoratori a pagare per le risorse sprecate in questi anni". "L'assessore ci deve dire chiaramente – ha precisato Sarritzu – che fine faranno i lavoratori e i servizi del Marino e se non ci saranno risposte la mobilitazione proseguirà con altre azioni di protesta".

Secondo Gianni Sainas, segretario Fp-Cgil Cagliari, "tutti questi tagli avranno una ricaduta sui dipendenti e sull'utenza. Non vogliamo che le corsie dei nostri ospedali diventino piene di barelle come in altre regioni. La Sanità non può essere sempre vista come un costo ma deve essere valutata per il servizio dato ai cittadini". L'ospedale Marino ha 131 posti letto con un tasso di occupazione fra il 75 e l'80%. I dipendenti sono 483.