Battaglia per il riconoscimento del sardo come lingua minoritaria nella convenzione tra Stato e Rai: la Regione pronta ad aprire un vero e proprio contenzioso per vedersi riconosciuto il diritto a stare accanto a francese, ladino, tedesco e friulano-sloveno. Lo ha annunciato l'assessora alla Cultura Claudia Firino nel corso della presentazione della nuova programmazione radio e Tv su lingua e cultura sarda.
"Non sono soddisfatta di come la nostra lingua viene considerata a livello nazionale – sottolinea l'esponente della Giunta Pigliaru – Anche la legge di riforma della Rai non riconosce il sardo: riteniamo inaccettabile che per alcune lingue si ricevano fondi e per la tutela del sardo no". Il consigliere di amministrazione della Rai, Franco Siddi, ha risposto ricordato che i tempi sono strettissimi: la proroga della convenzione nella quale potrebbe essere inserito il sardo passa venerdì per il Consiglio dei ministri. Insomma, le decisioni devono essere prese entro il prossimo 30 aprile.
"È importante che nella convenzione con lo Stato ci sia il sardo – ha ribadito Siddi – La convenzione stipulata con la Regione è un tampone, bisogna trovare una soluzione a lungo termine. Non dibattiamo su quale sardo: stiamo parlando di una lingua che come il greco antico ha le sue varianti e sfumature. Ma non per questo ha mai cessato di essere una lingua". Per la Regione la firma della convenzione di un anno sembra solo una tregua. "Per il rinnovo della convenzione valuteremo in seguito", ha avvisato Firino. Per la Sardegna l'eventuale inserimento del sardo nella convenzione significherebbe la possibilità di avere anche fondi stimabili in circa 1,5-2 milioni di euro.