"La prima volta che i cittadini italiani hanno potuto liberamente votare il 4 dicembre hanno detto a questo governo che ne hanno piene le scatole delle politiche che sono state fatte. Se non ricordo male c'è stato anche un presidente del Consiglio che si è dimesso dopo il referendum".
Così il segretario della Fiom, Maurizio Landini, rispondendo alle domande dei cronisti a margine del meeting dei metalmeccanici sardi a Cagliari.
"Ora si deve fare in modo che si vada a votare sui referendum – ha spiegato – e che si cambino le leggi sbagliate del governo che deve fissare la data della consultazione e noi stiamo proponendo che coincida con quella delle elezioni amministrative".
"Marzo – continua Landini – potrebbe essere un mese molto importante per la possibilità di vendere definitivamente lo stabilimento Alcoa e favorire l'ingresso di una nuova multinazionale. Oggi non c'è più tempo ulteriore da perdere e se necessario occorre mettere in campo anche le pressioni utili in questa direzione".
"Quando parlo di interesse nazionale – sottolinea Landini – lo dico perchè sarebbe davvero assurdo che l'Italia, uno dei più grandi importatori di alluminio, favorisca la chiusura di aziende che producono alluminio. Sono queste le contraddizioni che vanno evitate".
"E' evidente che è necessario un cambio delle politiche economiche e sociali del governo. Perchè senza una ripresa degli investimenti e senza un'idea diversa dello sviluppo il lavoro non si crea. Piuttosto che lasciare che ogni singolo territorio decida, serve avere un piano, una visione nazionale che finora non c'è stata – ha spiegato – In Sardegna l'idea di sviluppo e crescita oltre quella industriale può essere incentrata sul turismo, l'agricoltura e altre filiere".