edili-ance-and-quot-si-applica-contratto-nazionale-non-integrativo-and-quot

"L'accordo integrativo raggiunto con due componenti datoriali del settore artigiano non è, e non può essere, in alcun modo considerato rappresentativo dell'intero comparto edile artigiano e della piccola media impresa, poiché non sottoscritto da Cna Costruzioni e Claai, e si applica alle sole imprese aderenti alle organizzazioni che lo hanno firmato", lo hanno dichiarato, con una nota congiunta, l'Ance, Cna Costruzioni, Confapi, Aniem e Claai, le quale precisano che l'unico riferimento retributivo in Sardegna è il contratto nazionale.

Per le imprese artigiane sarde nei giorni scorsi era stato sottoscritto, infatti, un nuovo contratto di lavoro dalle associazioni datoriali Confartigianato Edilizia Sardegna, Casartigiani Sardegna e dai Sindacati Filca Cisl e Fillea Cgil. Invece le imprese edili appartenenti al comparto dell'industria, aderenti alle Associazioni territoriali Ance ed alla Confapi Aniem, dell'artigianato, aderenti a Cna Costruzioni e Claai, hanno dichiarato che "le associazioni territoriali Ance sono state costrette a recedere dal contratto integrativo di tutte quattro le province.

A decorrere dall'1 febbraio, pertanto, il contratto integrativo ha cessato di avere efficacia e, pertanto, l'unica fonte normativa e retributiva di riferimento per le imprese edili industriali è il contratto collettivo nazionale; Confapi Aniem Sardegna, se non si ripristinano normali relazioni sindacali, non è disponibile a rinnovare il contratto integrativo; Cna Costruzioni, Claai e le imprese non facenti parte di alcun associativo hanno quale unico riferimento normativo e retributivo il Contratto collettivo nazionale".