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"Il Banco di Sardegna deve essere rilanciato, serve un piano di investimenti e assunzioni". È la richiesta che le sigle sindacali dei bancari e le rappresentanze sindacali aziendali hanno rivolto oggi ai vertici del principale istituto di credito sardo e alla sua proprietaria Bper.

Un sit-in davanti alla sede di Sassari cui hanno preso parte i quadri sindacali di categoria per far sentire la propria voce e ribadire che "il Banco di Sardegna è una banca sana sul piano patrimoniale e reddituale, ma è stata tarpata e ridimensionata. Ora – incalzano le sigle – è importante che le banche riprendano a svolgere il proprio ruolo per le imprese e le famiglie". "La Bce inonda il sistema bancario di liquidità, occorre tradurre questo in investimenti", spiegano.

Senza, si rischia di depauperare anche il patrimonio umano. "Se continua così, nel giro di cinque o dieci anni si passerà dai 2.700 dipendenti attuali a 700". Presidente e direttore generale del Banco di Sardegna non erano in sede, ma a fine mattinata una delegazione ha incontrato il responsabile delle risorse umane. "Abbiamo chiesto formalmente un incontro e abbiamo fatto presente che siamo pronti alla sfida dell'innovazione. Se la banca non lo sarà – avvertono – proclameremo lo sciopero generale".