Circa 277 milioni euro per l'anno in corso: si tratta di parte dei fondi del Patto per lo Sviluppo della Sardegna da 2,9 miliardi di euro firmato il 29 luglio scorso dal governatore Francesco Pigliaru e dall'allora presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ad annunciarne l'immediata disponibilità, il presidente della Regione e il ministro della Coesione Territoriale, Claudio De Vincenti, che oggi hanno preso parte alla riunione del Comitato che verifica lo stato di attuazione del Patto.
Le infrastrutture sono l'ambito in cui si concentra circa il 50% della spesa prevista per il 2017: circa 134 milioni. Priorità va agli investimenti sull'edilizia scolastica pari a circa 64 milioni per interventi destinati alla riqualificazione e all'ammodernamento. Altri 23,5 milioni riguardano potenziamento tecnologico e razionalizzazione della rete infrastrutturale e dell'offerta di servizi sanitari. Quindici milioni sono destinati al miglioramento della rete ferroviaria sarda e altri venti per la rete stradale e i servizi di mobilità. Il resto della spesa è concentrato su occupazione (45 milioni per ammortizzatori sociali), ambiente, sviluppo economico e turismo. "Parliamo di soldi veri – ha detto Pigliaru – che riguardano interventi molto importanti sulla sanità, l'edilizia scolastica, le strade, i primi interventi sulle ferrovie e gli ammortizzatori sociali per chi li aspettava dal 2014".
Soldi, ha chiarito il governatore, che "aiuteranno il prodotto interno lordo di questa Regione, nella speranza di raggiungere il segno più. Ricordo che 277 milioni sono circa l'uno per cento del Pil, un impatto che si aggiunge a ulteriori 300 milioni che arrivano dalla programmazione precedente del fondo di sviluppo e coesione". Insomma, "oltre 500 milioni che speriamo di mettere a sostegno della creazione di lavoro in Sardegna già quest'anno".