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Il punto di non ritorno è a un passo: a dieci anni dalla nascita, la scissione del Partito democratico potrebbe essere sancita domenica. La vigilia dell'assemblea convocata da Matteo Renzi per aprire il congresso, registra distanze immutate tra maggioranza e minoranza e un'escalation nei toni.
 
I tre candidati alla segreteria della minoranza, Roberto Speranza, Michele Emiliano ed Enrico Rossi, in una manifestazione unitaria con in platea Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema, attaccano Renzi e tengono il punto sulle loro richieste: conferenza programmatica, congresso in autunno e garanzia di durata del governo Gentiloni fino al 2018. Ma il vicesegretario Lorenzo Guerini risponde a muso duro: "Gli ultimatum non sono ricevibili". E il presidente Matteo Orfini avverte: "Sarebbe la scissione a mettere a rischio il governo".
 
A Roma, al Testaccio, va dunque in scena la manifestazione della minoranza Pd contro la quale si è scagliato via Twitter il n.2 del partito Lorenzo Guerini: "Questa mattina toni e parole che nulla hanno a che fare con una comunità che si confronta e discute. Gli ultimatum non sono ricevibili"