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Entro metà aprile l'approvazione in Senato. E poi passaggio veloce alla Camera dei deputati per chiudere la faccenda entro la fine della legislatura. Sono i tempi di massima del sì al ddl 2266 "legge quadro nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione del caregiver familiare". Un iter che vede il traguardo a un anno dalla presentazione a Palazzo Madama su iniziativa del senatore del Pd, Ignazio Angioni. Il punto della situazione è stato fatto oggi a Cagliari nel corso di un convegno al Thotel che ha coinvolto anche la rete integrata dei servizi e i soggetti sociali solidali che operano da anni sul territorio nella realizzazione di servizi di cura e sostegno alle famiglie.

Ma chi è il caregiver familiare? È "la persona che presta le cure". Cioè chi assiste gratuitamente e volontariamente familiari o conoscenti non autosufficienti. "Il ddl – spiega Angioni – nasce dall'esigenza di dare dignità giuridica e sociale alle persone che spendono la loro vita a occuparsi volontariamente degli altri". Nel dettaglio l'obiettivo è quello di avere una norma di riferimento che valorizzi la funzione sociale ed il riconoscimento di diritti quali l'informazione, la formazione, il sollievo e supporto nelle emergenze, la valorizzazione delle competenze acquisite, forme di defiscalizzazione delle spese di cura, politiche di conciliazione.

Il testo è già approdato in Commissione Lavoro: da qualche settimana è iniziato l'esame che condurrà all'approvazione della legge. Vista l'importanza che riveste la tematica e per accelerare il più possibile l'iter, le usuali audizioni avverranno attraverso l'utilizzo, per la prima volta, della piattaforma digitale varata recentemente dalla Commissione stessa. "Questo disegno di legge – ha spiegato ancora il parlamentare sardo – sottoscritto già da 73 senatori, ha l'obiettivo prioritario di riconoscere la figura del caregiver, come nuovo soggetto sociale sul quale è caricata la cura di circa 1,5 milioni di persone. La finalità è di agevolare a queste persone la conciliazione tra cura, impegni professionali e vita sociale e di relazione. Si parte da una lacuna legislativa che riguarda le donne, credo non a caso. Analoga proposta è stata presentata alla Camera dal deputato Pd Edoardo Patriarca, segno evidente che facciamo sul serio".