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Verso un nuovo Patto tra il Governo e la Sardegna sul fronte finanziario. Oggi a Roma, in occasione del tavolo convocato al ministero degli Affari regionali, il sottosegretario Gianclaudio Bressa e l'assessore al Bilancio, Raffaele Paci, hanno tracciato il percorso che consentirà all'Isola di tenere in cassa i propri soldi e usarli per realizzare programmi di investimento e di crescita. L'obiettivo sarà perseguito in due tempi. Per il 2017 si punta ad alcune risposte immediate: accesso ai fondi per le Regioni (70 milioni di euro), per le Province e le Città Metropolitane (22 milioni) e al Fondo nazionale per i farmaci innovativi (ancora da quantificare la quota parte spettante alla Regione ma solo per l'epatite C nel 2015 sono stati spesi 50 mln e 80 nel 2016).

I primi due sono fondi dai quali, sulla base di un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, la Sardegna rischia di restare esclusa. A partire dal 2018, invece, si lavorerà per abbattere drasticamente i contributi regionali per la riduzione del debito pubblico nazionale, ovvero gli accantonamenti che per il 2017 ammontano a 684 milioni di euro. "Oggi abbiamo avviato un percorso importante che vogliamo porti ad alcuni risultati già quest'anno, alla definizione di nuove condizioni sulla gestione delle finanze e sulla tutela dei diritti dei cittadini sardi – ha detto Paci al termine della riunione – Abbiamo trovato una buona apertura da parte del Governo sia rispetto alle richieste per quest'anno che su quelle in prospettiva". Bressa, da parte sua, si è impegnato ad avviare già da oggi una interlocuzione sul tema con gli uffici dei ministeri.

"Tra due o tre settimane è previsto un nuovo incontro, dossier alla mano, per stringere i tempi e accelerare il più possibile", ha spiegato l'esponente della Giunta Pigliaru. L'assessore ha anche precisato che qualora le richieste per il 2017 non dovessero essere esaudite, la Regione farà ricorso al Tar contro il decreto della presidenza del Consiglio. "Per difendere i nostri diritti abbiamo già impugnato le ultime due Finanziarie nazionali – ha ricordato Paci – Oggi avviamo parallelamente un nuovo percorso: ho già spiegato le nostre ragioni al Governo, col presidente Pigliaru continueremo a farlo fino a che i nostri diritti saranno riconosciuti. Dobbiamo uscire dalla crisi: e quei soldi che rivendichiamo sono indispensabili per farlo".