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"No all'ennesimo scempio del nostro territorio in nome di un progetto di metanizzazione che annullerebbe definitivamente un percorso di sviluppo sostenibile. Sono ancora evidenti le ferite che la stagione della petrolchimica ha lasciato in Sardegna, dove sono stati compromessi ambiente e salute di ampie porzioni del territorio".

È quanto afferma Andrea Vallascas, capogruppo del Movimento 5 stelle in commissione Attività Produttive della Camera, in merito al progetto che prevede la realizzazione nell'Isola di oltre 400 chilometri di rete di gas. "Siamo convinti – spiega il parlamentare sardo – che il gas naturale liquefatto possa trovare un'applicazione interessante come carburante per i mezzi di trasporto, per le navi e i treni. Ma, in questo caso, ci troviamo di fronte a un'opera faraonica che porterebbe ancora una volta a un uso sconsiderato del territorio sardo già fortemente provato da un'industrializzazione che, dopo aver sfruttato e compromesso l'ambiente, ha lasciando inquinamento e disoccupazione".

"Inoltre – aggiunge – c'è il rischio concreto che, con un investimento di tale portata e una durata dell'infrastruttura di almeno cinquant'anni, possa essere pressoché impossibile tornare indietro una volta che l'opera si rivelasse inutile o dovessero presentarsi alternative potenzialmente più efficienti. La Sardegna – incalza Vallascas – ha bisogno di lasciarsi alle spalle quella stagione e costruire un futuro che sia coerente con le grandi risorse naturali che possiede".