«Il Governo intervenga con urgenza per conoscere le sorti del centro Sky di Sestu. Ormai sono numerosi i segnali di un disinteresse da parte dell'azienda e, dopo quanto è accaduto con la sede romana, non c'è più tempo da perdere».
È quanto afferma Andrea Vallascas, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, in un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico in merito alle voci ricorrenti sulle ipotesi di dismissione del Contact center Sky Italia di Sestu.
«Ci sono troppi segnali – spiega Vallascas – di un disimpegno di Sky in Sardegna. Da quanto affermano le organizzazioni sindacali, l'azienda non sta più investendo nel centro di Sestu: non ha provveduto a sostituire i circa 200 dipendenti che hanno lasciato l'azienda negli ultimi sei anni e non ha investito nei servizi di assistenza via chat e web, oggi molto richiesti dagli utenti. Di contro, ci sarebbe un crescente ricorso all'esternalizzazione delle attività, anche all'estero».
«In questo modo – prosegue – uno dei più importanti centri Sky d'Europa, in pochi anni, è passato da 1.200 dipendenti agli attuali 978, nonostante la crescita di attività e di fatturato dell'azienda. Insomma i segnali critici sono troppi. Segnali che, dopo l'annuncio della chiusura della sede di Roma, assumono preoccupante concretezza. Da ricordare, tra l'altro, che la chiusura del centro romano era stata fortemente smentita appena pochi mesi prima dall'amministratore delegato».
«A questo punto – conclude Vallascas – il Governo ha il dovere d'intervenire per fare chiarezza sul destino dei lavoratori della Sardegna perché, tra le altre cose, il centro è nato anche grazie a considerevoli investimenti e incentivi pubblici sotto forma di sgravi fiscali e contratti agevolati. Per il numero e le competenze professionali degli attuali occupati, una chiusura del centro Sky di Sestu sarebbe insostenibile per un territorio, come quello sardo, già fortemente compromesso dalla crisi economica»