"Ho fatto nascere l'Università di Oristano quando ero presidente della Provincia e non permetterò che muoia per colpa della Provincia e del suo commissario straordinario, che non ha alcun diritto nè alcun dovere di pretendere canoni di affitto, che non sono dovuti e per questo non intendo pagare, per i locali del Monastero del Carmine".
Ha usato toni durissimi il presidente del Consorzio Uno, Gianvalerio Sanna, aprendo i lavori dell'assemblea convocata nel pomeriggio nei chiostro dell'antico Monastero per organizzare la mobilitazione della città e del territorio contro l'intimazione di sfratto entro l'1 febbraio inviata qualche giorno fa dal commissario Massimo Torrente a fronte del mancato pagamento del canone di affitto da 178 mila euro all'anno richiesto per il 2015 e il 2016. Altrettanto dura la risposta di Torrente.
"Nessuna volontà di decretare la chiusura dei corsi universitari di Oristano – ha chiarito – ma gli studi universitari non sono competenza della Provincia e per questo l'ente uscirà presto dal Consorzio Uno". Per il commissario della Provincia non esiste alcun atto ufficiale che stabilisce l'uso a titolo gratuito dei locali del Monastero. "La Corte dei conti poi – ha sottolineato – non lascia alternative alla richiesta di un canone d'affitto per quei locali". Inutile il tentativo di fare da paciere del sindaco Guido Tendas. "Le istituzioni e i loro rappresentanti non possono scendere a polemiche di questo livello ma hanno il dovere di sedersi a un tavolo per cercare una soluzione al problema", ha detto il primo cittadino di Oristano ricordando l'impegno del governatore Pigliaru a sostenere i corsi universitari della città. Nel corso del suo intervento, il presidente del Consorzio ha anche espresso in suoi timori per un possibile disegno di smantellamento dei corsi universitari di Oristano a favore in particolare dell'Ateneo di Cagliari, che starebbe manovrando per sottrarre i corsi di indirizzo turistico e quelli sulle biotecnologie.