Dopo l'interrogazione alla ministra della Salute Lorenzin sui compensi dei manager sardi, arriva l'interpellanza in Consiglio regionale.
"La retribuzione prevista per il direttore generale dell'Azienda tutela della salute, secondo quanto stabilito nel contratto firmato il 3 ottobre 2016, va ben oltre i limiti previsti dalla normativa vigente – denuncia la consigliera regionale del Centro democratico Anna Maria Busia -. Con l'interpellanza presentata in Consiglio regionale chiediamo spiegazioni direttamente al Presidente Pigliaru e all'assessore Arru".
"La normativa stabilisce nella misura massima di 154.937 euro la retribuzione del direttore generale di un'azienda sanitaria e che a tale cifra è possibile, eventualmente – ricorda la Busia – sommare fino ad 5.165 euro in relazione a corsi di formazione manageriale e ad iniziative di studio ed aggiornamento, promosse dalla regione ed alle quali il direttore generale debba partecipare per esigenze connesse al proprio ufficio ed un bonus, nella misura massima del 20%, in relazione al conseguimento degli obiettivi assegnati. Eppure la retribuzione del direttore generale dell'Azienda per la tutela della salute è di 200mila euro prevedendo un massimale di 240mila euro, ben al di sopra dei limiti imposti dalla normativa vigente. Analogamente, risultano sopra i limiti imposti dalla normativa vigente anche i compensi per il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, di Cagliari e dell'Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari. E conseguentemente anche quelli dei Direttori sanitari ed amministrativi di tutte le Aziende Sanitarie".
"Non appaiono convincenti – conclude l'esponente di Cd – al fine di giustificare il maggiore esborso, le giustificazioni relative al preteso risparmio originato dal nuovo assetto organizzativo del servizio sanitario regionale, posto che l'eventuale risparmio dovrebbe essere riutilizzato, piuttosto, per garantire servizi sanitari migliori o per la riduzione del disavanzo".