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Abbiamo intervistato Francesca Dordei, laureata dell’Università di Cagliari e che ora sta lavorando nei prestigiosi laboratori del Cern, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare.
Francesca studia la materia e l’antimateria con un esperimento cominciato proprio a Cagliari: il suo progetto è conosciuto dagli addetti ai lavori con la sigla LHCb.
Ecco cosa ci ha detto:
Hai studiato all’Università di Cagliari, poi ti sei spostata per un dottorato in Germania e ora sei approdata al Cern.  Appena incominciati gli studi a Cagliari ti saresti mai aspettata questi risultati, insomma di arrivare fin qui dove sei?
No, non mi aspettavo questo grande passo, lo dico in modo molto sincero. Quello che so è che ho lavorato sodo in questi anni, ma è stato tutto abbastanza naturale perché da sempre mi sono interessata a questi temi. Subito dopo gli studi all’Università di Cagliari, il caso ha voluto che ci fosse un posto per un dottorato in Germania e da qui è iniziata la mia esperienza all’estero. Con mia grande sorpresa poi sono riuscita a entrare al Cern, con una borsa di studio di 3 anni, e subito dopo il dottorato mi sono trasferita a Ginevra per continuare a lavorare allo stesso esperimento a cui lavoravo da tempo.
Sì ma… Cosa fai esattamente? Spiegalo a noi profani…della ‘antimateria’.
Lo scopo ultimo dell’esperimento è quello di andare a capire qual è la differenza tra materia e antimateria. Soprattutto cerchiamo di capire perché tutto quello che ci circonda, quindi quello che noi tocchiamo per capirci, è fatto di materia. Materia e antimateria è una convenzione. Tutto quello che riusciamo a toccare è materia, quindi parliamo di protoni, neutroni… insomma: le particelle classiche che costituiscono l’atomo. Esistono poi altre particelle che noi chiamiamo di antimateria, che sono molto simili alle particelle di materia. Quello che si pensa è che al momento della Creazione dell’universo, negli istanti successivi materia e antimateria siamo stati creati in quantità uguali. Nel corso dell’evoluzione dell’universo ci deve essere stato qualche meccanismo che ha fatto sì che la materia abbia preso il sopravvento sull’antimateria. Quello che noi facciamo nel laboratorio del Cern, grazie a un acceleratore di particelle, è far viaggiare le particelle a velocità altissime per poi farle scontrare. Ne studiamo poi i comportamenti, cataloghiamo i dati e li analizziamo
Il Cern è solo un primo risultato, il primo step? Dove pensi arrivino le tue ambizioni?
L’esperimento è in continua evoluzione. Ora si pensa di implementare nuovi macchinari tecnologici per effettuare nuove sperimentazioni. In un primo futuro spero di continuare a partecipare all’analisi di questi dati, ma non voglio fossilizzarmi: mi piacerebbe più in là di occuparmi di altri interrogativi.
Molto bene. E la Sardegna?
Con la Sardegna c’è un rapporto strettissimo. Anche sotto il punto di vista personale, non solo lavorativo, visto che il mio ragazzo studia e lavora in Sardegna. Ho inoltre mantenuto i contatti col mio professore di Cagliari e con tutto il gruppo con cui ho studiato in Sardegna.
Ma un giorno vorresti tornare?
Vorrei continuare a lavorare per LHCb e proseguire i miei studi. Però questo non implica che io non possa tornare se me ne venisse data la possibilità e fare il mio lavoro anche dalla Sardegna. E magari, chissà, far appassionare nuovi studenti a questo lavoro.
In molti avanzano critiche alle Università italiane, sostenendo che da tempo gli standard d’istruzione sono bassi e non al top rispetto all’Europa. Te la senti di smentire queste affermazioni?
A mio parere la situazione può essere letta in più modi: è vero che qui al Cern ci sono molti sardi che fanno un buon lavoro. Posso quindi assicurare che le Università come quella di Cagliari danno ottime basi. A volte però, e questa è una mia opinione personale, non c’è il giusto supporto, e l’entusiasmo di noi studenti deve avere la fortuna di incontrare un docente che ci sproni e ci appoggi, malgrado debba combattere contro continui tagli e riduzioni dei budget. In sintesi: malgrado il poco supporto, grazie a singoli si continua a mantenere uno standard abbastanza elevato.
Consigli per chi ora vorrebbe raggiungere i tuoi obiettivi?
Consiglierei ancora di optare per studiare all’estero. È un’ottima occasione per avere tutti gli strumenti necessari per stringere contatti e ampliare le conoscenze, che a mio parere sono necessarie per avere una visione d’insieme.