La natalità nel nostro paese continua a peggiorare, nel 2015 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 485.780 bambini, quasi 17mila in meno rispetto al 2014 e questo calo è attribuibile principalmente alle coppie di genitori entrambi italiani.
Un fenomeno che deve far riflettere, in contrasto col dato provvisiorio dell'aumento della mortalità. Ma qual è il motivo alla base di questa progressiva diminuzione delle nascite? Ciò avviene perché le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno numerose e allo stesso tempo mostrano una propensione ad avere figli sempre più bassa.
La flessione al ribasso dei nati è anche in parte effetto del forte calo della nuzialità registrato nello stesso periodo, i bambini dati alla luce in costanza di matrimonio continuano a diminuire sensibilmente infatti, nel 2015 sono stati quasi 120mila in meno rispetto a 7 anni fa.
Anallizzando la situazione nelle varie parti d'Italia, è proprio il Sud che registra i dati peggiori, con la Sardegna in testa, che conta una media di 1,09 figli per donna, seguita da Molise e Basilicata, mentre la media più alta se la aggiudica il Trentino Alto Adige, con 1,56 figli per donna, seguito da Lombardia ed Emilia Romagna. In questi ultimi dati però rientrano anche i nati da donne straniere, le quali ad oggi superano in diverse regioni i due figli ciascuna. Non conteggiandole, avremmo risultati diversi e vedremmo la Campania e la Sicilia superare per numero la Lombardia.
In Sardegna, che anche in questo caso detiene il primato peggiore rispetto al resto del paese, l'età media delle donne al primo figlio oscilla tra i 31,1 e i 32,9 anni, che si abbassa di poco prendendo in considerazione anche le donne straniere, le quali tendono a partorire per la prima volta poco dopo i 28 anni. Rilevante il dato che riguarda gli uomini alla loro prima esperienza paterna, la cui età media varia tra i 34,6 e i 36 anni.
Altro dato interessante riguarda la differenza rispetto al 1995, anno di minimo per la natalità: da allora vi è stato un aumento dei figli per donna, concentrato però solo al centro-nord grazie, anche questa volta, agli stranieri.