Il consigliere regionale del Pd Cesare Moriconi, con un'interrogazione urgente al presidente della Regione e all'assessore dell'Industria, ha chiesto se il progetto di metanizzazione dell'Isola procede nel rispetto dei programmi definiti con la firma del Patto per la Sardegna. Moriconi, in particolare, chiede se sia stato definito il modello industriale e organizzativo del progetto, cioè "se i cittadini e le imprese sardi verranno approvvigionati attraverso un sistema di metanodotti, infrastrutture di rigassificazione, trasporto e distribuzione del gas naturale per le quali il Governo si è impegnato a finanziare ben 1.578 milioni di euro, oppure attraverso la filiera del Gnl (Gas Naturale Liquefatto) che dai depositi criogenici trasporta il metano sino alle utenze finali mediante autobotti".
"La differenza tra i due modelli economici e gestionali – continua l'esponente del Pd – non è solo di tipo infrastrutturale, ma riguarda soprattutto la possibilità di accesso al mercato regolato del gas naturale per gli utenti domestici e industriali, garantito all'interno del sistema delle infrastrutture strategiche nazionali, di cui la Sardegna farebbe parte solo con la realizzazione della dorsale interna e il suo collegamento ai bacini". Secondo Moriconi "è importante che la Giunta regionale ci dica se, nell'ipotesi in cui non fossero realizzate in tempi rapidi le condizioni infrastrutturali necessarie e si dovesse ricorrere all'approvvigionamento del metano attraverso la filiera del GNL, depositi criogenici e autobotti, abbia quantificato la differenza del costo del metano a carico dei cittadini e delle imprese sarde".