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Prima riunione dell'assemblea del Pd dopo l'esito del voto referenadario, le dimissioni di Renzi e la nascita del governo Gentiloni. Matteo Renzi torna sul palco e, dopo essere stato accolto da una standing ovation, pur ammettendo la sconfitta, rivendica quanto fatto dal governo. "Abbiamo perso – ha detto Renzi – ho perso il referendum. E anche questo ha segnato in modo molto forte il dibattito politico europeo". Lo dice Matteo Renzi aprendo il suo intervento in assemblea Pd. "Faremo un'analisi molto dura, spietata, innanzitutto con noi stessi di quello che è accaduto al referendum. Un'analisi seria e severa, ma anche un sano senso di passione per la cosa pubblica devono segnare questa assemblea". "Non abbiamo perso, abbiamo straperso" il referendum costituzionale. "E chi fa giri pindarici per dire che abbiamo preso un sacco di voti dice la verità, ma non dice che il 41% è una sconfitta netta. Sognavo di prendere 13 milioni di voti, ne abbiamo presi 13 e mezzo ma la straordinaria partecipazione ha portato a non far bastare quei 13 milioni e mezzo di voti". 
 
Ma aggiunge Renzi: "Abbiamo fatto riforme molto profonde; se due ragazzi si amano e, indipendentemente dall'orientamento sessuale, ora possono vivere insieme è grazie a una riforma del Pd". "Queste riforme non puzzano, segnano la grandezza del Pd". Ora, però, ha osservato: "Eravamo a un passo dalla Terza Repubblica e invece rischiamo di tornare alla Prima, senza la qualità della classe dirigente della Prima Repubblica".