Con le ultime due arringhe degli avvocati difensori, si è chiusa la discussione al processo per peculato nei confronti di 14 ex consiglieri regionali della Sardegna accusati di aver usato per spese non istituzionale i fondi destinati al gruppo Misto della XIII legislatura.
Il 20 febbraio prossimo, se il pubblico ministero Marco Cocco deciderà di non replicare, il collegio della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari si chiuderà in camera di consiglio per pronunciare la sentenza. Oggi a tenere banco sono state le arringhe degli avvocati Riccardo Floris, difensore di Oscar Cherchi, e Agostinagelo Marras, legale di fiducia di Giuseppe Atzori. Quest'ultimo, all'epoca capogruppo del Misto, è anche accusato di mobbing nei confronti dell'ex dipendente del stesso gruppo, Ornella Piredda, la donna che con la sua denuncia ha fatto partire l'indagine penale della Procura del capoluogo sardo.
"L'accusa ha dato per scontata l'attendibilità della persona offesa. Dal nostro punto di vista, atti alla mano, Ornella Piredda, invece, è inattendibile, illogica e incoerente nella sua accusa di mobbing", ha sottolineato Marras. Il difensore ha così citato un precedente contenzioso sollevato dalla Piredda contro il gruppo di Rifondazione, chiuso con una transazione da 50 mila euro: un caso di stalking "per motivi personali" da parte di un ex consigliere regionale, ha chiarito il legale. Sul peculato, invece, l'avvocato del capogruppo ha ribadito che la norma non prevedeva una rendicontazione. Sulla stessa linea la difesa di Riccardo Floris.
"La Corte dei Conti ha sempre approvato i bilanci – ha detto – senza mai segnalare che mancavano i documenti di giustificazione, anche perché la delibera diceva esplicitamente che non era richiesta documentazione". Entrambi i legali hanno quindi chiesto l'assoluzione per i propri assistiti.