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Roberto Benigni per il si', Toni Servillo per il no. Si fa sentire il peso anche di 'testimonial' d'eccezione, nella campagna per il referendum costituzionale. Alcuni – assicurano dai comitati – hanno gia' dato la disponibilita' a prestare il loro volto o la voce in video. Altri scelgono di esporsi meno. Ma i loro 'endorsement' sono destinati a far discutere. Tra i primi a prendere posizione e' stato Roberto Benigni, prima in un'intervista a 'Repubblica' e poi intercettato dalle 'Iene' alle quali ha dichiarato che è "indispensabile che vinca il sì".

Presa di posizione che era stata duramente contestata da Dario Fo, tra i piu' fermi sostenitori del No: "Tradisce se stesso", aveva attaccato il premio Nobel. In un immaginario 'derby' cinematografico, anche la regista Liliana Cavani e l'attrice Stefania Sandrelli hanno dichiarato il Si' alla riforma ("Un'occasione che non va persa"), mentre gli attori Monica Guerritore e Toni Servillo hanno aderito al comitato promotore del No. Ha firmato un appello contro la riforma del governo Renzi la cantante Fiorella Mannoia, mentre non si e' ancora espresso in pubblico Adriano Celentano, che in un intervento del settembre 2014, quando ancora il ddl costituzionale doveva essere approvato in Parlamento, aveva criticato il testo. Per il si' gli scrittori Susanna Tamaro e Federico Moccia, per il No Ermanno Rea. Ma sono tanti anche gli studiosi e intellettuali, dall'una e dall'altra parte. Per fare solo qualche nome: per il Si', il genetista Edoardo Boncinelli, lo storico dell'arte Andrea Carandini, lo storico Giuseppe Galasso, il filosofo Umberto Galimberti; per il No, l'archeologo Salvatore Settis, gli storici Paul Ginsborg e Nicola Tranfaglia, il filologo Luciano Canfora.