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Banda larga in quasi tutti i comuni della Sardegna da completarsi entro la primavera 2017, sistemi di videosorveglianza in 86 città con possibilità di monitoraggio ambientale e controllo del traffico e l'apertura entro dicembre di uno sportello unico per accedere a tutti i servizi della pubblica amministrazione. L'agenda digitale entra a pieno titolo nella vita dei cittadini sardi. Il punto sul progetto alla Mem di Cagliari dove la Regione, che ha chiuso dopo un anno il tour per presentare le opportunità offerte dalla digitalizzazione della P.a, ha chiamato a raccolta i diciottenni, che possono usufruire del bonus cultura, e i docenti, che si devono iscrivere alla piattaforma digitale dedicata.

La novità è l'imminente apertura dello sportello unico per i procedimenti amministrativi che riguardano cittadini e imprese: si potrà accedere ai servizi della pubblica amministrazione attraverso la carta nazionale dei servizi (cioè la tessera sanitaria attivata alla piattaforma digitale) e il sistema pubblico di identità digitale (Spid). A regime con un'unico accesso si potranno richiedere certificati, consultare il proprio fascicolo elettronico, pagare tasse e tributi attraverso un unico portale a cui si accederà attraverso lo Spid, una sola password per tutti i servizi. "L'amministrazione digitale funziona se le persone che devono fornire i servizi sanno utilizzate gli strumenti messi a disposizione – spiega l'assessore regionale degli Affari generali, Gian Mario Demuro – Per l'Agenda digitale le risorse della programmazione unitaria ammontano a 307 milioni tra infrastrutture, scuola e sicurezza, occupazione e inclusione sociale. A brevissimo verrà pubblicato il nuovo sito che oltre a tutte le attività avviate conterrà un contatore sulle reti che vengono realizzate".

"E' necessario che tutti i comuni, anche quelli piccoli, possano accedere all'Agenda digitale – sottolinea il presidente dell'Anci Pier Sandro Scano – Servono quindi professionalità adeguate nelle amministrazioni locali e occorre uniformare le piattaforme informatiche, cioè i software che devono poter dialogare tra loro". Quanto alla videosorveglianza, Scano ricorda l'impegno preso in aprile dalla Regione per allargare i progetti a tutti i Comuni. "Da allora, però – denuncia il presidente dell'Anci – non si è mosso nulla, eppure la Regione si era detta disponibile a stanziare ulteriori risorse, mentre il ministro Alfano si era detto pronto a cofinanziare l'intervento".