Il prezzo del latte ritorna a crescere: dai 50 centesimi di settembre a 0,85. Lo hanno annunciato stamattina in una conferenza stampa il presidente regionale di Coldiretti Giovanni Battista Cualbu e il direttore Luca Saba. "L'allarmismo dello scorso anno diffuso da trasformatori e industrie casearie ha portato gli allevatori a prepararsi per una minore produzione per l'anno che viene – ha spiegato Saba – Questo ha fatto aumentare la domanda e il prezzo si è modificato".
Per Cualbu, "l'allarmismo sulla sovrapproduzione e il fatto che molti allevatori siano stati presi per la gola con contratti a 50 centesimi sono state azioni molto scorrette che di certo non hanno aiutato il comparto". Ora, finalmente, "siamo in possesso di contratti a 0,85 che non ci soddisfano ma danno dignità in più ai pastori; serve comunque più trasparenza e dati certi per far sopravvivere questo comparto".
Insomma, fa sapere la Coldiretti, dopo che le industrie casearie hanno creato un clima di catastrofismo, hanno cominciato a far lievitare il prezzo temendo ora loro stesse di restare senza latte, in una stagione che si preannuncia in calo per la siccità e i pochi investimenti di pastori terrorizzati. In tutto questo contesto, riprende Cualbu, "la grande assente è stata la Regione: in assenza di un arbitro che faccia rispettare le regole per tutti, il più forte (il trasformatore) prevarica sul più debole (il pastore)". Purtroppo, "arriva sempre fuori tempo".