Analisi sui filmati delle telecamere di video sorveglianza e accertamenti sulla busta, sulla lettera e sui proiettili calibro 38 trovati all'interno. Gli investigatori della Digos di Cagliari stanno lavorando per dare un nome e un volto agli autori delle minacce inviate alla prefetta di Cagliari, Giuliana Perrotta.
Nella busta lasciata davanti al protone degli uffici della Prefettura, in viale Buoncammino, c'è un preciso avvertimento per non trasformare l'ex scuola di polizia penitenziaria di Monastir, nell'hinterland cagliaritano, in un centro di accoglienza per migranti. In queste ore gli specialisti stanno visionando i filmati delle telecamere della zona, non solo quelle degli uffici della Prefettura e della caserma che si trovano a pochi metri in cui hanno sede il Reparto mobile della polizia e la Stradale, ma anche le altre ad ampio raggio. Si cerca di individuare chiunque sia passato in questi luoghi in un orario compatibile con la scoperta della busta contenente le, avvenuta alle 7.10 di venerdì 11. Al lavoro anche gli esperti della scientifica: stanno analizzando la busta da lettera e il foglio di carta con le frasi minacciose, alla ricerca di elementi utili per una svolta nelle indagini. Si cerca anche un possibile collegamento con l'attentato incendiario messo a segno a metà ottobre all'interno dell'ex scuola destinata a centro di accoglienza.
La prefetta ha scelto di non commentare l'episodio. "L'attività della prefetta sulla scuola di Monastir proseguirà", ha assicurato la vice prefetta Carolina Bellantoni in occasione del convegno di ieri sui Migrantes al quale avrebbe dovuto partecipare Giuliana Perrotta. Ma non c'è ancora una data certa per l'apertura del centro.
"Abbiamo sentito parlare del 21 novembre. Precisiamo che non c'è nessuna data prevista, forse si fa riferimento alla data finale del bando", ha fatto sapere la Bellantoni. Nell'intestazione, il bando pubblicato sul sito della Prefettura riporta chiaramente: "Per la gestione del centro di prima accoglienza… ubicato a Monastir presso l'ex scuola di polizia penitenziaria – periodo 21 novembre – 31 dicembre 2016". La vice prefetta ha poi sottolineato che con la diminuzione degli sbarchi in questi ultimi giorni l'urgenza di utilizzare l'edificio di Monastir non è più così stringente nè scontata "almeno in tempi brevi".