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Sono almeno duemila, forse di più, gli autotrasportatori sardi, in proprio o in conto terzi, che possono avere diritto a un risarcimento per il prezzo maggiorato pagato per i mezzi di trasporto acquistati fra il 2007 e il 2011 dalle case produttrici (Man, Iveco, Daimler, Daf e Volvo/Renault) multate dalla Ue con l'accusa di aver costituito un cartello che aveva fatto lievitare il costo dei mezzi di una percentuale variabile fra il 10 e il 20%.

Lo ha ricordato la responsabile regionale della Fita-Cna, Valentina Codonesu, nel corso dell'incontro che si è svolto a Tramatza per presentare la proposta di azione collettiva di risarcimento avviata dall'associazione a livello nazionale. Un centinaio gli operatori del settore arrivati da tutta l'Isola che hanno partecipato all'incontro e un centinaio anche gli operatori che nei primi due giorni di raccolta delle adesioni hanno manifestato il loro interesse per l'iniziativa, unica in Italia, avviata dalla Fita-Cna. Il primo bilancio si farà al 30 novembre, poi ci sarà comunque ancora tempo, considerato che l'avvio dell'azione collettiva di risarcimento davanti a un Tribunale della penisola, forse quello di Torino, scatterà probabilmente solo all'inizio del 2017.

"Chi aderisce dovrà soltanto preparare la documentazione necessaria a dimostrare il maggior costo non dovuto senza bisogno di anticipare alcuna somma di denaro", hanno rassicurato Valentina Codonesu e il vice presidente nazionale della Fita-Cna, Francesco Pinna, spiegando che in caso di vittoria potranno incassare il 65% del risarcimento riconosciuto lasciando il restante 35% a copertura dei costi dell'azione collettiva sostenuta dall'associazione in collaborazione con la società internazionale specializzata Antitrust Litigation Investment srl.