Il Gruppo Espresso comunica di aver sottoscritto ''un accordo per l'affitto per tre anni della testata "La Nuova Sardegna" a favore della società DB Information SpA di Roberto Briglia e Gianni Vallardi''.
''L' operazione – spiega una nota del Gruppo – si inserisce nel piano di deconsolidamento teso a garantire il rispetto delle soglie di tiratura previste dalla normativa in vigore, nella prospettiva della futura integrazione con la Stampa ed Il Secolo XIX. Il Gruppo Espresso ritiene che l'intesa raggiunta sia la migliore per garantire un solido futuro alla testata''.
"Cgil-Cisl-Uil e Assostampa della Sardegna hanno esaminato congiuntamente la questione relativa alla cessione della testata de La Nuova Sardegna da parte del gruppo editoriale L'Espresso a un altro gruppo imprenditoriale, Briglia/Vallardi, che la rileva attraverso un affitto d'azienda. La Nuova Sardegna in affitto è un evento senza precedenti nella storia dell'informazione sarda, un passaggio inedito e delicatissimo che le organizzazioni dei lavoratori osservano con estrema attenzione, senza pregiudizi né aperture di credito affrettate verso gli imprenditori che si candidano a rilevare la gestione del giornale, ma chiedendo da subito tutti gli elementi di conoscenza e di trasparenza per analizzare l'operazione, il suo senso e le sue conseguenze per giornalisti e poligrafici e per la pubblica opinione sarda". E' quanto si legge in una nota congiunta del sindacato dei giornalisti e Cgil-Cisl-Uil. "Chiediamo pertanto sin da ora un incontro all'editore e al nuovo gruppo, allo scopo di acquisire maggiori elementi di conoscenza rispetto al piano editoriale e alle sue ricadute. In un'Isola che conta due soli quotidiani – prosegue la nota – La Nuova Sardegna non rappresenta solo un'azienda importante, un bene commerciale rilevante e un asset industriale dal rimarchevole indotto occupazionale. Prima di tutto e da oltre un secolo, La Nuova Sardegna è la quotidiana autobiografia democratica di moltissimi sardi. Chi prende la gestione, con la legittima aspirazione di trarne reddito, assume una responsabilità solenne verso i lavoratori del giornale e verso la società sarda. Quell'impegno si nutre di garanzie per i dipendenti e di riconoscimento del pluralismo come patrimonio politico e culturale dell'Isola. Ascolteremo le clausole contrattuali e analizzeremo il piano editoriale della nuova gestione animati da una sola convinzione: le testate possono cambiare gestione e mantenere o mutare proprietario, ma le notizie sono e restano un bene comune".