Via alla battaglia per il sardo alla Rai. L'annuncio arriva dal Coordinamentu pro su Sardu Ufitziale (Csu), associazione di esperti di limba, che accusa la Giunta Pigliaru di essere "totalmente assente sulla questione", mentre "si avvicinano le scadenze della concessione e del contratto di servizio e l'idioma regionale rischia di restare fuori".
Il tempo stringe. "Entro dicembre – fa sapere il coordinamento – si farà la concessione di Stato alla Rai e nei primi mesi del 2017 il Parlamento dovrà approvare e ratificare il contratto di servizio, documento che regola i rapporti tra emittente televisiva e governo.
Se l'obbligo di fare trasmissioni in sardo non entra in questo processo giuridico-parlamentare, sul sardo in Rai sarà detta una parola tombale per parecchi anni". Di qui l'appello per interrompere "lo stato di narcolessia linguistica che affligge la Giunta Pigliaru almeno in questa occasione nella quale il Governo Renzi può dimostrare quanto rispetta le autonomie speciali e culturali come quella della Sardegna e le lingue minoritarie presenti nel territorio italiano in ossequio ai principi di convivenza europea sanciti dalla Carta Europea delle Lingue e dalla Convenzione Quadro di Protezione delle Minoranze Nazionali".