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I lavori per la nuova rete idrica che collega Sassari alla frazione di Bancali, dove si trova il carcere, non garantiscono ai detenuti la fruizione costante dell'acqua potabile costringendo la Direzione a distribuirne quotidianamente una bottiglia da un litro. La denuncia arriva da Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme, che ha accolto la segnalazione di alcuni familiari di detenuti e di Alessio Attanasio ristretto in regime di 41bis.

"Un disagio che rende la vita all'interno della struttura detentiva particolarmente difficile", commenta Caligaris. "E' evidente che il disservizio è determinato dai lavori per rendere più efficiente la rete idrica della città di Sassari, ma le restrizioni sull'uso dell'acqua potabile all'interno delle celle, protratto nel tempo, determinano – prosegue l'ex consigliera regionale – una condizione di oggettiva difficoltà soprattutto per coloro che non dispongono di mezzi sufficienti per accedere agli acquisti del sopravvitto. C'è infine da domandarsi se un litro d'acqua a testa al giorno sia adeguato a soddisfare le esigenze di idratazione dell'organismo".

"La realtà della Casa Circondariale di Sassari-Bancali – ricorda la presidente di SDR – è particolarmente complessa anche per la tipologia di reclusi. E' l'unica struttura nell'isola in cui sono ristretti 90 detenuti in regime di massima sicurezza affidati al personale del Gruppo Operativo Mobile. Attualmente nella struttura vi sono 434 ristretti, con diverse patologie, affidati a 322 agenti di Polizia Penitenziaria (anziché 392 – secondo i dati del Ministero)".