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Confindustria Sardegna e le segreterie regionali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil esprimono la loro preoccupazione "in merito al preoccupante caso di una Asl isolana che, in un momento di crisi drammatica per l'economia regionale, si accinge ad affidare a seguito di gara d'appalto il servizio di noleggio, lavaggio, sterilizzazione per gli ospedali ad una azienda con sede operativa nella costa adriatica".

Senza entrare nel merito dei meccanismi amministrativi adottati nella procedura di affidamento, le parti sociali parlano di "penalizzazione delle imprese locali che da decenni realizzano nella nostra regione importanti investimenti in nuovi impianti, tecnologie e professionalità. Si tratta di aziende sarde che occupano, complessivamente, oltre 500 lavoratori – sostengono – ai quali occorre sommare anche qualche centinaio di stagionali, sono in possesso di tutte le certificazioni e accreditamenti richiesti dal settore e forniscono gli stessi servizi specialistici in oltre il 50% degli ospedali regionali grazie alla rete capillare di impianti e depositi".

"Appare tecnicamente e operativamente abbastanza inconsueto assicurare un servizio di qualità agli utenti (i malati in situazione di ricovero), attraverso un sistema di fornitura che – fanno presente Confindustria e i sindacati – non utilizzando impianti di lavaggio e sterilizzazione nella regione, dovrà necessariamente utilizzare il sistema di trasporti via mare, con i possibili imprevisti e ritardi che conseguentemente potranno determinarsi".