Con l'avvio della discussione in Consiglio regionale della legge di riordino della sanità, con l'istituzione della Asl unica (Asur), si inizia a delineare la nuova geografia del servizio sanitario. L'accordo all'interno del centrosinistra è quasi fatto, mancano, però, alcuni dettagli che dovranno essere messi a punto fra oggi e domani quando, entro le ore 12, dovranno essere presentati gli emendamenti di sintesi. Nel frattempo il centrodestra affila le armi per la battaglia in Aula, con i Riformatori che hanno manifestato davanti al Consiglio regionale per chiedere l'Asl unica e perché la politica "non metta le mani" nella sanità. Intanto il vertice di maggioranza, terminato ieri a tarda sera, ha messo dei punti fermi: la sede della Asur sarà Oristano, mentre a Sassari dovrebbe stabilirsi l'Areus, l'azienda per l'emergenza-urgenza che quindi non subirà una "diminutio" a dipartimento.
Sempre a Sassari rimarrà in piedi l'azienda mista opedaliero universitaria, con l'altra Aou con sede a Cagliari che resterà affiancata alla maxi azienda ospedaliera Brotzu (che ingloba Microcitemico e Oncologico). Infine a Nuoro verrà costituito un hub di alta specializzazione fra gli ospedali San Francesco e Zonchello. In maggioranza si discute ancora su come regolare gli ampi poteri del direttore generale dell'Asur, delle perequazioni territoriali e delle regole per valutare lo stesso manager. "Se sarà una Asl unica vera la voteremo, se sarà un simulacro no – ha osservato il coordinatore dei Riformatori, Michele Cossa – deve essere quindi un'agenzia che gestisce il personale e gli acquisti ed è al servizio di chi eroga i servizi. Purtroppo le premesse non sono buone se l'attenzione è tutta per la distribuzione delle sedi amministrative – aggiunge – sembra che il centrosinistra punti così a salvare le proprie piccole nicchie di potere piuttosto che fare una riforma per salvare il sistema sanitario".