Stretta finale sulle trattative per la vertenza Meridiana. Nel giorno della scadenza della procedura di mobilità, prevista per la mezzanotte di oggi, dal pomeriggio è ripreso a Roma il confronto tra azienda – delegata anche dalla Qatar Airways – e sindacati per trovare una soluzione. Due gli scenari possibili: ripartire da dove si è arenato il negoziato, cioè contratto di lavoro e 527 esuberi (nessun pilota, 422 assistenti di volo, 48 del personale di terra e 57 della manutenzione) come previsto dal piano industriale in partnership con il Qatar; oppure avviare i licenziamenti per 955 dipendenti (880 in Meridiana Fly e 75 in Meridiana Maintenance), ai quali si devono sottrarre i circa 220 lavoratori che hanno già accettato la mobilità volontaria.
Per accedere a questo beneficio, che comporta un incentivo di 15 mila euro equivalente ai sei mesi di preavviso, oltre al biennio di mobilità, c'è tempo sino a domenica 26 giugno. Ieri la trattativa si è inceppata bruscamente con le indiscrezioni, poi confermate, di uno stop dal Qatar vista l'impossibilità di chiudere positivamente un accordo sindacale. Poi c'è stato il diretto intervento del Governo con il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio – ma anche dello stesso premier Renzi – che ha riportato la compagnia di Doha al tavolo. Ma la strada è tutta in salita e la scadenza dei tempi non aiuta. Non lo nasconde nemmeno il ministro.
"C'è stato un problema nella trattativa per Meridiana – ha confermato oggi a margine dell'inaugurazione della superstrada Sassari-Olbia – che aveva fatto interrompere l'interesse di Qatar Airways, ma proprio stamattina siamo riusciti a ricondurre tutti al tavolo e alla ragionevolezza. Speriamo bene". Preoccupato anche il presidente dell'Enac, Vito Riggio. "Il fallimento della trattativa per Meridiana, la seconda compagnia aerea italiana, sarebbe grave e appesantirebbe la crisi dell'industria italiana. L'auspicio – ha sottolineato rispondendo alle domande dei giornalisti – è che le parti possano trovare un'intesa che penalizzi il meno possibile l'occupazione".
Nelle prossime ore è attesa la svolta, che però può essere positiva o negativa. Per ora le speranze di chiudere l'accordo sono appese ad un filo, anche se i sindacati, in questi ultimi giorni, hanno ribadito che "ci sono tutte le condizioni per poterlo sottoscrivere".