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Conto alla rovescia per il nuovo Punto di ispezione frontaliera (Pif) nel porto di Cagliari: i primi test sperimentali hanno dato buon esito e presto il nuovo servizio potrà essere pienamente operativo.
L'obiettivo è ambizioso: la Sardegna potrà essere porta di ingresso e di uscita delle merci animali e vegetali che necessitano di adeguati controlli prima che vadano in giro per l'Europa (in caso di import) o per il mondo (export).
E per gli spedizionieri e gli imprenditori sardi il volume d'affari rischia davvero di crescere. È quanto emerso oggi nell'incontro tecnico che si è svolto a Cagliari tra Autorità portuale, Agenzia dogane, uffici locali del ministero della Salute e spedizionieri per fare il punto della situazione sul cosiddetto Pif.
Una buona opportunità per tutti, è stato rilevato: per il porto il servizio a pieno regime significherà un considerevole aumento dei traffici commerciali. Per gli imprenditori vale la stessa regola: import ed export sono inevitabilmente destinati a crescere.
La piena operatività del Punto di ispezione frontaliera sarà preceduta da una capillare azione di marketing. Una chance in più: prima del Pif di Cagliari gli operatori erano costretti a rivolgersi a servizi in funzione a Genova e Livorno.