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I metalmeccanici di Fsm, Fiom e Uilm della Sardegna si preparano allo sciopero di otto ore indetto per domani, mercoledì 15 giugno, durante il quale si terrà una manifestazione che partirà da Cagliari dalla Piazza del Carmine, alle 9.30, e si concluderà nella Piazza Deffenu con un comizio che vedrà gli interventi dei delegati delle principali realtà industriali della Sardegna e la partecipazione del segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli.
"Lo sciopero – afferma Bentivogli – si è reso indispensabile per contrastare la posizione di totale chiusura di Federmeccanica che rifiuta qualsiasi ragionamento sulle nostre legittime rivendicazioni salariali. Auspichiamo una ripresa immediata delle trattative perché i lavoratori non possono aspettare oltre per un contratto scaduto ormai da un anno".
La trattativa per il contratto – spiega una nota dei sindacati – aveva segnalato nei mesi scorsi diversi passi avanti per quanto riguarda i punti legati alla formazione dei lavoratori, della sanità integrativa e della previdenza complementare. Ma si era arenata sull'aumento salariale che per le organizzazioni sindacali dovrebbe attestarsi a non meno di 105 euro mentre per Federmeccanica, al contrario, sarebbe ingiustificato vista la condizione di deflazione in cui versa l'economia italiana.
Per il segretario regionale della Fsm-Cisl, Rino Barca, lo sciopero sarà anche l'occasione per pretendere da parte delle istituzioni regionali e nazionali una maggiore attenzione ai problemi dell'industria in Sardegna. "Da Alcoa, Keller, EurAllumina, Portovesme Srl, Saipem, alla Chimica Verde e a tutte le altre realtà produttive chiuse o in crisi della nostra isola, appare evidente la gravissima crisi dell'industria sarda – sottolinea Barca – E' indispensabile che i nostri governanti intervengano immediatamente per fare tutto il possibile affinché gli stabilimenti chiusi vengano riavviati e quelli in difficoltà siano sostenuti con massicci interventi infrastrutturali e strutturali in grado di renderli competitivi".