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La riorganizzazione dei servizi sanitari nel Sulcis fa scattare la mobilitazione dei cittadini del Comitato Uniti per la Sanità, che hanno presentato un esposto paventando "rischi clinici" e descrivendo alcuni casi di pazienti in difficoltà proprio a causa del trasferimento dei servizi. In una conferenza stampa il presidente del Comitato, Paride Reale, e il legale che ha redatto l'esposto, l'esponente dei Riformatori, Roberto Frongia, hanno parlato di "ridimensionamento sanitario nel Sulcis Iglesiente" e di "gravi disservizi" che produrranno "aumenti della mobilità passiva verso le strutture del cagliaritano e forse in futuro in altri ospedali del nord Sardegna".
Reale ha spiegato che l'assessorato regionale, con il direttore del servizio Macello Tidore, ha scritto al commissario della Asl di Carbonia, Antonio Onnis, lo scorso 20 aprile sollecitando la richiesta di autorizzazioni preventive al trasferimento di reparti e servizi spostati. "Abbiamo così ritenuto di informare la Procura di quanto i medici pubblicamente hanno dichiarato e raccontato – sottolinea il presidente del Comitato – A Iglesias è stato chiuso l'ospedale Santa Barbara, isolando la rianimazione che continua ad operare in questa struttura senza più servizi di supporto con continui trasferimenti di pazienti. Altri disservizi – prosegue Reale – riguardano il trasferimento di personale amministrativo, l'assenza di collegamento con la centrale del gas, la mancanza di arredi nelle nuove sale operatorie del Cto e la mancanza dell'assistenza cardiologica h24".
Martedì 14 i rappresentanti del Comitato saranno sentiti in audizione nella commissione d'inchiesta sui costi della sanità, convocata dal presidente Attilio Dedoni (Riformatori).